È tutta colpa di Vladimir Propp, che ha insistito per trovare una radice comune ai racconto popolari. Partendo da più di cento storie, ha descritto nella sua “Morfologia della fiaba” il modo in cui i buoni vengono messi in difficoltà, quasi eliminati e poi salvati per un (apparente) lieto fine. E quindi poi è stata anche colpa di Claude Lévi-Strauss e Roland Barthes, che da Propp hanno largamente attinto.