Leggo Maria Luisa Minarelli e mi viene nostalgia. I suoi romanzi, pubblicati da Amazon e disponibili su Kindle, sono gialli che raccontano di crimini efferati, piccolezze dell’animo umano, ma con una grazia da nobildonna, con uno sguardo condiscendente, che non perdona ma comprende.
Elenchi e serpenti
Se c’è una cosa che mi rilassa è vedere le trasmissioni in tv in cui sistemano, colorano, costruiscono, riordinano le case.
Prima si guarda, si progetta, poi si distrugge per ricostruire, in modo nuovo e secondo un’idea.
La paura e la fiducia, non sono solo fiabe
È tutta colpa di Vladimir Propp, che ha insistito per trovare una radice comune ai racconto popolari. Partendo da più di cento storie, ha descritto nella sua “Morfologia della fiaba” il modo in cui i buoni vengono messi in difficoltà, quasi eliminati e poi salvati per un (apparente) lieto fine. E quindi poi è stata anche colpa di Claude Lévi-Strauss e Roland Barthes, che da Propp hanno largamente attinto.
Chi è, davvero, il mostro?
«C’era un re…». Mi verrebbe voglia di iniziare così, come nelle fiabe, e nelle filastrocche dispettose dell’infanzia: «c’era un re, seduto sul sofà, che disse alla sua serva: “Raccontami una storia!” E la serva incominciò: “C’era un re…”». Anche qui c’è un re, si chiama “Teo il Temerario” e in effetti un po’ temerario lo è. Lo troviamo nel “libro della quarantena” J.K. Rowling, quello dal titolo più strano di tutti: “L’Ickabog”.
La saggezza di Gabo
Ci sono quei libri che ti chiamano. Passi tra i tavoli, le bancarelle, gli scaffali, e ti chiamano. Allora ti fermi con l’aria un po’ supponente, prendi il libro e lo rigiri, cercando un buon motivo per tornare a cercare qualcosa di più intrigante. La copertina, non va… Nella quarta c’è solo una citazione… Però il titolo è di quelli che ti catturano. Devi aver quel libro, metterlo sul comodino, leggerlo in un momento speciale, gustando fino all’ultima emozione.
La conoscenza condivisa e Zootropolis
Ho riguardato “Zootropolis”. Si tratta di un cartone animato, in cui i buoni vincono sui cattivi, ma chi sono davvero i “cattivi”? Mi è tornata in mente una delle mie letture da comodino di questo momento: “La classe come comunità di apprendimento”. E anche un po’ “Castle”, la serie tv con gli affascinanti Nathan Fillion e Stana Katic.
Libri comodi da comodino
Qual è il vostro “livre de chevet” ideale? Insomma, il libro che se sta sul comodino allora si può portare ovunque?
Qualche anno fa, Mondadori ha lanciato un formato non solo tascabile, ma che si può sfogliare con una sola mano, magari mentre l’altra sta tenendo la barra della metro, tanto per non traballare ad ogni frenata.